IL LAVORO DEL FUTURO
NON SI CERCA MA SI CREA
IL LAVORO DEL FUTURO
NON SI CERCA MA SI CREA
Sposare i saperi teorici desunti delle scienze umane e della comunicazione alle competenze tecniche ed operative legate alle nuove tecnologie di comunicazione digitale, delinea un profilo intellettuale e professionale in grado di collocarsi da protagonista nei più avanzati ambiti artistici ed occupazionali del nostro tempo.
Perché la Didattica
Fra tutte le forme di comunicazione, quella didattica è forse la più complessa e sofisticata.
La comunicazione didattica serve per trasmettere il sapere, per conservarlo, per renderlo condivisibile in modo che possa accrescere. Deve essere attenta ai linguaggi che usa e ai supporti tecnologici (come il libro o il computer) di cui si serve per renderlo utile e rielaborabile.
01
La comunicazione didattica non serve semplicemente per convincere, per questo sarebbe sufficiente la Comunicazione pubblicitaria, dalla quale peraltro può desumere le sapienti metodologie di analisi degli obiettivi e la scientifica capacità di essere “finalizzata” in maniera precisa, producendo comunicazioni che hanno nell’efficacia il proprio punto di forza.
02
La comunicazione didattica non serve nemmeno semplicemente per esprimersi, sarebbe in questo modo Comunicazione Artistica pura, un ambito in cui conta più la capacità di sperimentare forme “inedite” del “discorso” che si produce, piuttosto della capacità di renderlo comprensibile. Tuttavia è proprio dalle procedure creative e poetiche dell’Arte, che desumiamo la capacità di rendere la comunicazione interessante, quando, parlando al lato irrazionale e “profondo” della psiche, riusciamo a produrre quella che si chiama appunto “esperienza estetica”.
03
La comunicazione didattica presta grande attenzione agli strumenti che usa, verificandone la correttezza formale e la coerenza interna. Come quando utilizza le tecnologie digitali di apprendimento a distanza attraverso le cosiddette piattaforme di e-Learning come Moodle, che sono state il modello ideale da cui si è sviluppato il web come lo conosciamo oggi, con Facebook, YouTube o Instagram.
04
La comunicazione didattica studia attentamente le forme contemporanee che i supporti che usa assumono con lo sviluppo tecnologico, come nel caso degli ipertesti multimediali interattivi, o degli “ambienti virtuali di apprendimento”, dalla straordinaria efficacia, basati su modello di ciò che comunemente chiamiamo “videogiochi”, che hanno le loro regole linguistiche e le loro precise strutture sintattiche, oltre ad un sofisticato – ed avanzatissimo – versante artistico-visivo.
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La comunicazione didattica non serve semplicemente per convincere, per questo sarebbe sufficiente la Comunicazione pubblicitaria, dalla quale peraltro può desumere le sapienti metodologie di analisi degli obiettivi e la scientifica capacità di essere “finalizzata” in maniera precisa, producendo comunicazioni che hanno nell’efficacia il proprio punto di forza.
02
La comunicazione didattica non serve nemmeno semplicemente per esprimersi, sarebbe in questo modo Comunicazione Artistica pura, un ambito in cui conta più la capacità di sperimentare forme “inedite” del “discorso” che si produce, piuttosto della capacità di renderlo comprensibile. Tuttavia è proprio dalle procedure creative e poetiche dell’Arte, che desumiamo la capacità di rendere la comunicazione interessante, quando, parlando al lato irrazionale e “profondo” della psiche, riusciamo a produrre quella che si chiama appunto “esperienza estetica”.
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La comunicazione didattica presta grande attenzione agli strumenti che usa, verificandone la correttezza formale e la coerenza interna. Come quando utilizza le tecnologie digitali di apprendimento a distanza attraverso le cosiddette piattaforme di e-Learning come Moodle, che sono state il modello ideale da cui si è sviluppato il web come lo conosciamo oggi, con Facebook, YouTube o Instagram.
04
La comunicazione didattica studia attentamente le forme contemporanee che i supporti che usa assumono con lo sviluppo tecnologico, come nel caso degli ipertesti multimediali interattivi, o degli “ambienti virtuali di apprendimento”, dalla straordinaria efficacia, basati su modello di ciò che comunemente chiamiamo “videogiochi”, che hanno le loro regole linguistiche e le loro precise strutture sintattiche, oltre ad un sofisticato – ed avanzatissimo – versante artistico-visivo.
Quali insegnamenti nel biennio
Per formare una figura professionale di Autore capace di padroneggiare gli aspetti concettuali, metodologici e tecnici della più avanzata comunicazione multimediale, i corsi del Piano di Studi sono riferibili a tre diversi ambiti:
Comunicazione
l’ambito delle scienze umane e sociali, declinate sul versante didattico-comunicazionale
Arte
l’ambito delle discipline riferibili all’Arte e alla fenomenologia pratica e teorica delle sue produzioni
Tecnologie
l’ambito informatico multimediale delle tecnologie digitali applicate alle arti visive
Alcune discipline e docenti
Linguaggi multimediali
Prof. Roberto Carraro
In ogni lezione verrà presentata un’opera multimediale con particolare attenzione alle sue componenti didattiche e cognitive. Di ogni opera verrà presentato il backstage, cioè lo sviluppo progettuale e produttivo, e verrà descritta l’attività di direzione artistica dei vari professionisti coinvolti, dal copywriter al fotografo, dal grafico del 3D al designer dell’interfaccia.
Sociologia dei nuovi media
Prof. Antonio Cioffi
Durante il corso gli studenti sono portati a confrontare e ad analizzare comparativamente testi scientifici, artistici e mediatici, proiezioni mitologiche e rappresentazioni psicoanalitiche, con la finalità di sintetizzarne visioni estetiche e di contribuire –con la specificità disciplinare dell’Arte- ad individuare i paradigmi espressivi di tale Nuova Alfabetizzazione. Le analisi scientifiche di riferimento restano quelle, di matrice McLuhaniana, espresse al meglio dalla Scuola di Toronto.
Didattica della multimedialità
Prof. Damiano Colacito
Dopo aver osservato la crescita e lo sviluppo dei diversi linguaggi digitali, l’obbiettivo principale del corso, attraverso attività laboratoriali, è la progettazione e l’ideazione di metodologie innovative di approccio alle nuove tecnologie, che siano contemporaneamente orientamento alla comprensione del mezzo e progettazione dei contenuti didattici ed espressivi in esso veicolati.
Metodologia progettuale della comunicazione visiva
Prof. Massimo Loiacono
Il corso si basa sullo sviluppo della comunicazione visiva di un proprio progetto partendo dall’analisi dell’idea creativa per poi passare alla creazione dell’immagine coordinata del proprio brand, fino alla realizzazione di un video per il “crowdfunding” di promozione del proprio progetto. Oltre al pacchetto Adobe verranno utilizzati i software di design, animazione, e video editing più diffusi sul mercato introducendo infine alcuni strumenti di interaction design e game design.
Linguaggi multimediali
Prof. Roberto Carraro
In ogni lezione verrà presentata un’opera multimediale con particolare attenzione alle sue componenti didattiche e cognitive. Di ogni opera verrà presentato il backstage, cioè lo sviluppo progettuale e produttivo, e verrà descritta l’attività di direzione artistica dei vari professionisti coinvolti, dal copywriter al fotografo, dal grafico del 3D al designer dell’interfaccia.
Sociologia dei nuovi media
Prof. Antonio Cioffi
Durante il corso gli studenti sono dunque portati a confrontare e ad analizzare comparativamente testi scientifici, artistici e mediatici, proiezioni mitologiche e rappresentazioni psicoanalitiche, con la finalità di sintetizzarne visioni estetiche e di contribuire –con la specificità disciplinare dell’Arte- ad individuare i paradigmi espressivi di tale Nuova Alfabetizzazione. Le analisi scientifiche di riferimento restano quelle, di matrice McLuhaniana, espresse al meglio dalla scuola di Boston.
Didattica della multimedialità
Prof. Damiano Colacito
Dopo aver osservato la crescita e lo sviluppo dei diversi linguaggi digitali, l’obbiettivo principale del corso, attraverso attività laboratoriali, è la progettazione e l’ideazione di metodologie innovative di approccio alle nuove tecnologie, che siano contemporaneamente orientamento alla comprensione del mezzo e progettazione dei contenuti didattici ed espressivi in esso veicolati.
Metodologia progettuale della comunicazione visiva
Prof. Massimo Loiacono
Quali opportunità professionali
La figura professionale alla quale guardiamo – che possiamo chiamare di autore multimediale ma che può avere diverse declinazioni ancora inedite – è in grado di concepire un progetto nell’insieme delle sue componenti, di gestirne i processi produttivi, di ottimizzare – senza essere semplicemente “tecnico” – le magiche possibilità di invenzione, oltre che le straordinarie opportunità di connessione e condivisione, offerte dall’era digitale.
Raramente queste competenze si trovano unite in un’unica figura professionale, spesso limitata a competenze settoriali di tipo teorico, tecnico od artistico; per questo sono sempre necessarie figure che sappiano vedere i progetti nel loro insieme e che sappiano correttamente valutarne gli eventuali apporti specialistici.
Il mondo della formazione
Tutto il mondo della formazione, della scuola, dell’editoria, del giornalismo, dei beni culturali, insomma della comunicazione applicata ad ogni settore della cultura, sta attraversando un momento di grande riformulazione delle proprie metodologie produttive e dei profili professionali necessari ai propri organici, in relazione al cambiamento tecnologico in atto.
Le competenze artistiche
L’editoria scolastica, per esempio, o i sistemi di formazione a distanza (e-Learning), abbisognano di figure professionali che sappiano capire e gestire sia gli aspetti teorici e progettuali della comunicazione, sia quelli pratici ed operativi delle tecnologie sempre più complesse e sofisticate messe in campo, ma anche – in particolare – gli aspetti estetici di una comunicazione che è sempre più – e innanzitutto – visuale.
Lavori degli studenti
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Accademia Brera
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cioffi.brera@gmail.com
Segreteria 02.86955601
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